Le avventure della gatta Ludovica
Una straordinaria, coraggiosa gatta che non si arrende mai, che raddrizza torti, salva vite, regala amicizia. una gatta che affronta mille avventure alla scoperta della città. E di se stessa.
Una straordinaria, coraggiosa gatta che non si arrende mai, che raddrizza torti, salva vite, regala amicizia. una gatta che affronta mille avventure alla scoperta della città. E di se stessa.
Edizione illustrata da MinaLima. Testo integrale con inserti cartotecnici.
Seguite il burattino più birichino di tutti nel suo rocambolesco viaggio per ritrovare Babbo Geppetto e diventare un “bambino vero”. State alla larga del terribile Mangiafoco, da quei furboni del Gatto e della Volpe e da altre strane creature…
Questo cofanetto propone una scoperta sensoriale delle forme geometriche. i Bambini riconoscono le forme con le loro dita, le memorizzano e possono classificare gli oggetti che li circondano.
Dai 15 mesi
Il cofanetto contiene
5 carte tattili ( cerchio, quadrato, triangolo, ovale)
5 carte-immagine da classificare
1 libretto destinato ai genitori per presentare le attività
Animalia ,5
Molti si accorgono dell’esistenza delle formiche solo quando ne trovano una nella zuccheriera e se ne ritraggono inorriditi, ma per Hölldobler e Wilson, che al loro studio hanno dedicato la vita intera, questi minuscoli insetti sono una continua fonte di meraviglia e di scoperte. In modo speciale le attine tagliafoglie, dalle stupefacenti caratteristiche: grazie al fatto che vivono in popolazioni di milioni di individui organizzati in un elaborato sistema di caste e che possiedono uno degli apparati di comunicazione più complessi fra quelli noti nel mondo animale, le tagliafoglie sono infatti una delle espressioni più compiute del superorganismo sulla Terra.
In Le incredibili avventure delle piante viaggiatrici Katia Astafieff racconta storie di piante che sono anche storie di cercatori d’oro verde, eroi di epoche passate, nomadi del sapere: il ginseng, la sequoia, l’hevea, il tabacco, le fragole, il rabarbaro, la peonia, il tè, il kiwi, la rafflesia indonesiana.
Un cartonato che mostra le mani del papa’ che sorreggono il suo piccolo fino a che non cammina da solo.
Le sculture da viaggio sono nate come piccole sculture da portare in giro con sè o per avere un pezzetto della propria cultura in un’anonima stanza d’albergo.
Storie di astrologi alla corte dei Montefefeltro.Quaderno del Centro internazionale di studi Urbino e la Prospettiva.
una selezione delle storie più belle delle Mille e una Notte,con belle illustrazioni di Desideria Guicciardini.
Sette scrittori, sette fiumi e una battaglia: restituire all’Appennino il ruolo di dorsale simbolica del nostro paese, raccontandone la storia attraverso i corsi d’acqua che sgorgano dalle sue montagne. L’Appennino ospita una fauna e una flora particolari. Le distese di faggi e di querce, il passo felpato della volpe, del cinghiale e del lupo si sposano con un sottobosco fatto di felci e funghi di ogni tipo. L’umidità lo avvolge e la cortina di silenzio fa sì che la mente di chi lo attraversa trovi la quiete e si disponga alla meditazione, al ricordo, alla fuga con la fantasia. Ma l’Appennino è anche il luogo dove si aprono le sorgenti d’acqua dolce: racconta la storia del Po, del Tevere, del Sele, del Crati. L’acqua è un bene che va narrato nelle sue molte fasi di nascita e di cammino. Ogni regione d’Italia ha le sue fonti, ha i suoi torrenti e i suoi fiumi. Non c’è paese che non debba la sua esistenza a un fiume o a una sorgente. L’acqua è la linfa vitale dei nostri paesi, che disseti uomini e bestie o che irrighi le campagne. E i fiumi sono in movimento continuo, scendono dalle alture e raggiungono i posti più lontani della pianura. Presentazione di Piero Lacorazza e Gianni Lacorazza.
Lente di ingrandimento con lente convessa con ingrandimento 3X per leggere facilmente piccoli caratteri.
Entra nella bottega dell’artista e scopri tante curiosità.Un pop-up per imparare giocando.
L’opera di un musicista fiammingo del tardo cinquecento,attivo a Urbino e Orvieto.
Una raccolta dei disegni di volti deformi di Leonardo,con questi il genio leonardesco ricercava le relazioni fra i moti dell’animo e le loro manifestazioni sui tratti somatici di un viso.
Le lezioni che tutti avremmo voluto ascoltare, a scuola e nella vita.
Ci si dava appuntamento in un parco, ci si metteva sparsi, chi in piedi, chi sdraiato e chi in braccio a qualcun altro, dopodiché s’iniziava. «Questo era il gioco, questa la sfida delle giornate di follia: aggirare l’ovvio, non ripetere il risaputo, bucare il tempo, aprire strade, sondare il possibile, il parallelo, l’alternativo. Poteva durare anche a lungo questo aggrovigliarsi di nuvole e mondi, ma si atterrava, prima o poi si atterrava sempre.»