La città e il territorio
il libro raccoglie quattro lezioni tenute a conclusione della sua carriera accademica all’Università di Genova. L’argomento trattao era la città e il territorio.
il libro raccoglie quattro lezioni tenute a conclusione della sua carriera accademica all’Università di Genova. L’argomento trattao era la città e il territorio.
L’utopia del Rinascimento a Urbino. Tra Piero della Francesca e Raffaello.
In fin dei conti il tempo era perfetto. Non avrebbero potuto avere una giornata più adatta a una festa in giardino neanche se l’avessero ordinata: mite, senza vento, con il cielo sgombro. L’azzurro era velato solo da una leggera foschia dorata, come succede a volte all’inizio dell’estate.
La guerra non sa leggere sa incendiare.
La guerra irrompe, subdola e implacabile, nella vita degli uomini. È figlia del rancore e dell’ambizione e ha il volto cupo delle angosce che ci tormentano. La guerra ci riguarda tutti da vicino, anche se non lo vorremmo.
Ecco perché un poeta e un illustratore, un padre e un figlio, hanno scelto di raccontarcela, unendo alla bellezza essenziale del disegno, il lirismo delle parole.
Un albo illustrato per riflettere sulla guerra e pensare a come costruire la pace, nella traduzione di Vivian Lamarque, tra le tra le voci più alte della nostra poesia.
un libro storico sui duchi di Urbino con immagini,stampato dalla Galleria dell’aquilone a Urbino nel 1970
Il pamphlet scritto da De Carlo ,uscì nell’aprile del ’68 ,narra i fatti successi in quell’anno e avvia una riflessione sulla architettura contemporanea e sul dibattito universitario.
quaderno del Centro Internazionale di studi Urbino e la Prospettiva
L’autore mette a nudo le segrete alchimie della vita dei fiori e indaga il ruolo cruciale nell’evoluzione della nostra specie.Fiori e uomini dipendono gli uni dagli altri
Biblioteca Adelphi, 714
In quel tempo remoto gli dèi si erano stancati degli uomini, che facevano troppo chiasso, disturbando il loro sonno, e decisero di scatenare il Diluvio per eliminarli. Ma uno di loro, Ea, dio delle acque dolci sotterranee, non era d’accordo e consigliò a un suo protetto, Utnapishtim, di costruire un battello cubico dove ospitare uomini e animali.
Contro gli eccessi della memoria
Balzac scriveva che “i ricordi rendono la vita più bella, dimenticare la rende più sopportabile”; Borges nel racconto La biblioteca di Babele lascia che i suoi personaggi individuino nell’oblio “una forma di memoria”; già Dante alla fine del Purgatorio vuole che il fiume Lete permetta alle anime dirette al Paradiso di lavarsi dei propri peccati, rimuovendo così la memoria delle cose cattive del passato. La letteratura ha sfiorato o trattato con cura il tema dell’oblio, e oggi è necessaria una somministrazione sapiente di dimenticanza anche in ambito storico e politico. Per mettere in luce i danni da “eccesso di memoria”, Paolo Mieli, con la chiarezza del grande divulgatore e l’accuratezza dello storico, prende in esame decine di eventi ed episodi del nostro passato, dalla storia antica al Medioevo fino ai nostri giorni: dal ruolo – mal compreso e peggio ricordato – di Caracalla imperatore di Roma a Carlo Magno, da Bisanzio “oscurata” da Costantinopoli alla Napoli rivoluzionaria di fine Settecento. Tra amnesie sospette e memorie riluttanti, queste pagine restituiscono peso anche a temi a noi più cari e vicini, quasi quotidiani, come le origini della mafia, l’eredità del fascismo italiano e del nazismo tedesco, indagando il non detto che segna il racconto della Resistenza e spingendosi a commentare il discorso pubblico del nostro presente, tra virus, pandemie, ipotesi cospirazioniste. Una terapia, quella a base di oblio, che Mieli identifica come necessaria, dato che “gli storici avrebbero dovuto far argine in qualche modo al dilagare della memoria”. Perché “quando si hanno idee forti sul presente, è pressoché inevitabile che quelle idee si impongano sulle interpretazioni del passato.” Eppure, dobbiamo fare di tutto per evitarlo.
Dopo la morte del marito,l’autrice si iscrive a un corso di micologia per principianti che le apre
la via a un faticoso percorso di elaborazione del lutto.La via del bosco è stato un caso editoriale,
tradotto in quattordici lingue
questa biografia molto curata ricostruisce la figura di Federico nella sua di capitano di ventura,principe del ducato ,uomo di lettere e uomo di Stato,protagonista degli avvenimenti più’ importanti del seconda metà del secoloXV.
Scienziati, ladri e collezionisti che hanno inseguito e raccontato l’insetto più bello del mondo
Perché le farfalle catturano tanto facilmente la fantasia dell’uomo?
Forse perché sono un simbolo del nostro sodalizio con tutti gli altri esseri viventi, une simbolo del cerchio della vita?
Esistono circa 10.000 specie di uccelli conosciuti, ognuna delle quali ha il suo proprio nome scientifico. Sono nomi latini che hanno un’origine prevalentemente descrittiva e identificano la specie e la famiglia a partire da diversi aspetti: il colore, il piumaggio, le dimensioni, il territorio, una parte caratteristica del loro aspetto o il nome di un ornitologo
Animalia ,5
Molti si accorgono dell’esistenza delle formiche solo quando ne trovano una nella zuccheriera e se ne ritraggono inorriditi, ma per Hölldobler e Wilson, che al loro studio hanno dedicato la vita intera, questi minuscoli insetti sono una continua fonte di meraviglia e di scoperte. In modo speciale le attine tagliafoglie, dalle stupefacenti caratteristiche: grazie al fatto che vivono in popolazioni di milioni di individui organizzati in un elaborato sistema di caste e che possiedono uno degli apparati di comunicazione più complessi fra quelli noti nel mondo animale, le tagliafoglie sono infatti una delle espressioni più compiute del superorganismo sulla Terra.